Siamo già bionici?
La risposta nell’incontro con Alberto Diaspro dell’Istituto Italiano di Tecnologia
«Possiamo essere già bionici in quasi tutti i funzionamenti del corpo umano. Nell’attività motoria, ad esempio, è certamente possibile», così Alberto Diaspro, direttore del Dipartimento di Nanofisica dello IIT (Istituto Italiano di Tecnologia , intervenuto all’incontro, “Siamo già bionici?”, che si è tenuto oggi nell’ambito di GoldAge, il forum degli over 50, in corso al Lido di Venezia.
Diaspro, assieme a un gruppo di giovani ricercatori dell’IIT, ha presentato una serie di nuovi dispositivi tecnologici rivolti al benessere e alla qualità della vita delle persone, dedicati ai senior e non solo: dal casco e le scarpe al grafene alle bioplastiche, dalle spugne magiche agli occhiali per non udenti, dalle lenti di ingrandimento per lo smartphone, con funzione anche di microscopio, fino ai dispositivi prête-à-porter per la tracciabilità genetica del cibo.
«E’ proprio dall’osservazione delle funzionalità dell’essere umano che nascono i dispositivi bionici. Priama vengono applicati ai robot, e poi trasferiti sull’uomo». E’ il caso ad esempio dell’avambraccio bionico realizzato in collaborazione con l’Inail. Non richiede un intervento chirurgico in quanto funziona grazie a elettrodi che intercettano lo stimolo muscolare, le dita, invece, hanno dei sensori che si chiudono quando incontrano un ostacolo afferrandolo.
A proposito di robotica, sono numerose le novità: è stato presentato il robot riabilitativo Hunova già in utilizzo in ambito sanitario, il Robot umanoide R1, che agisce in ambito domestico, oltre a iCube, uno degli umanoidi più famosi e avanzati al mondo.
«L’obiettivo dell’IIT – ha concluso Diaspro – è quello rendere i nostri dispositivi tecnologici economicamente accessibili, in modo da raggiungere il maggior numero di persone possibile: perché tutti abbiamo la possibilità di poter migliorare la propria qualità della vita».